Reflusso Gastroesofageo

Il sintomo principalmente avvertito dai pazienti è il bruciore retrosternale, che in alcuni casi può essere molto forte e simulare altre condizioni come un infarto.

La diagnosi di reflusso deve includere i seguenti accertamenti:

- EGDS, per escludere la presenza di alterazioni istologiche secondarie a questa condizioni 

- RX transito esofageo

- manometria esofagea

- PH-metria esofagea delle 24 ore: attraverso il punteggio di De Meester si calcola la durata e la qualità dei reflussi e un punteggio >14 viene considerato patologico

La malattia da reflusso gastroesofageo può essere classificata dal punteggio di Johnson-DeMeester in 4 gruppi:

Livello 0- assenza di episodi

Livello 1- episodi di minima entità e rari

Livello 2- forma moderata con episodi frequenti di reflusso

Livello 3- fenomeni di reflusso che interferiscono nella quotidianità


Per malattia da reflusso gastroesofageo si intende la risalita in esofago dallo stomaco di materiale acido e biliare.

Fisiologicamente nel corso della giornata avvengono alcuni episodi di reflusso, che diventano patologici con l’aumentare della frequenza e della durata. Il meccanismo della continenza viene garantito da una valvola che si trova tra esofago e stomaco, lo sfintere esofageo inferiore (LES), che si apre per permettere la discesa del bolo alimentare per poi tornare continente.

L’incontinenza del LES può essere causata da alcune condizioni fisiche, come la gravidanza e l’obesità, e da fattori ormonali, farmacologici e alimentari.

La terapia si basa sulla modifica delle proprie abitudini alimentari e della propria routine quotidiana: calo ponderale, riduzione di cibi speziati, alcolici e caffè, dormire su due cuscini…

Dal punto di vista farmacologico verranno prescritti farmaci antiacido ed inibitori di pompa protonica.