Calcolosi della colecisti

La calcolosi della colecisti, o colelitiasi, è la presenza di calcoli, associati o meno a fango biliare, all'interno della colecisti (chiamata anche cistifellea). Circa il 10% della popolazione adulta è affetta da questa condizione che, nella maggior parte dei casi, decorre del tutto asintomatica e viene riscontrata spesso accidentalmente.

L'esame "gold standard" per la diagnosi di colelitiasi è l'ecografia addominale che, in alcuni casi selezionati, deve essere integrata con una colangio-RMN per lo studio della colecisti e delle vie biliari.

I calcoli possono essere di varie dimensioni, grandi o molto piccoli (microlitiasi); paradossalmente la presenza di calcoli multipli e piccoli è associata ad un tasso maggiore di complicanze dovute alla possibile migrazione di questi nella via biliare principale, con conseguente ittero, pancreatite o nei casi più gravi colangite.

La manifestazione clinica più comune della colelitiasi è la colica biliare, che spesso si presenta a seguito di pasti abbondanti e ricchi di grassi. In questi casi il paziente avvertirà un forte dolore di tipo "colico" al di sotto dell'arcata costale destra (ipocondrio destro), più o meno irradiato posteriormente, associato il più delle volte a vomito biliare (verde).

A questo punto sarà raccomandato effettuare una ecografia addominale e degli esami ematici che potranno documentare un'alterazione degli indici epatici.

Se agli esami ematici viene riscontrato un aumento della bilirubina totale e diretta e degli indici di colestasi (fosfatasi alcalina, gamma-GT) è raccomandato integrare l'ecografia con una risonanza magnetica (colangio-RMN) al fine di escludere una calcolosi della via biliare principale.

Il trattamento chirurgico della colelitiasi prevede l'asportazione di tutta la colecisti con al suo interno i calcoli; l'intervento viene generalmente effettuato in laparoscopia e convertito a tecnica "open" solo nei casi più complessi.

Nel caso in cui i calcoli fossero migrati anche nella via biliare sarà necessario effettuare un'altra procedura prima della colecistectomia: la CPRE (colangio-pancreatografia retrograda endoscopica). Questa procedura dal nome complicatissimo è molto simile ad una gastroscopia; viene introdotto per via endoscopica una sonda che arriva fino alla prima porzione del duodeno, per l'esattezza alla papilla di Vater, dove esegue una piccola apertura (sfinterotomia) che consente il drenaggio della bile e dei calcoli intrappolati nella via biliare. Sarà a questo punto possibile proseguire con l'asportazione della colecisti.

Il ricovero dopo questo tipo di intervento dura 2 giorni, dopo di che il paziente potrà tornare a casa e riprendere la propria vita normale.

FAQ

1. Come si vive senza colecisti?

Buona parte della popolazione vive senza colecisti, quindi è evidente che non è un organo necessario per la sopravvivenza! Il primo periodo post-operatorio è un momento di adattamento dell’intestino a lavorare senza di lei, quindi sarà solo importante seguire alcuni piccoli accorgimenti.

2. Che dieta si deve seguire dopo aver rimosso la colecisti?

Per i primo 15-20 giorni dopo l’intervento è consigliabile evitare cibi grassi, alcolici e superalcolici. Ogni individuo risponde in modo diverso all’assenza della colecisti, quindi ci saranno alcune persone in grado di godersi una carbonara già la settimana dopo l’intervento, mentre altri dovranno accontentarsi del petto di pollo per il primo mese. Quello che è certo è che prima o poi (di solito entro i primi 30 giorni) tutti ritrovano il proprio equilibrio.

3. Che dieta si deve seguire se hai i calcoli della colecisti?

La regola principale per chi ha i calcoli della colecisti è: EVITARE I GRASSI. Che siano animali o vegetali, i cibi grassi vanno evitati per quanto possibile, per scongiurare il sopraggiungere delle temute coliche biliari.


4. Che anestesia viene effettuata per questo intervento?

La colecistectomia, che sia laparoscopica o open, associata o meno a CPRE, viene effettuata in anestesia generale.


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Domitilla Gaia Passantino - MioDottore.it